minima o peggio (errore); oppure si apprezzano galoppi che sembrano esprimere velocità ma che in realtà sono il frutto di battute frequenti (da penalizzare). L’andatura e lo stile risentono della particolare costruzione: rispetto al Pointer, la lunghezza inferiore dell’avambraccio e della gamba determinano, a parità di altezza al garrese, una minor frequenza delle battute unita ad una percorrenza inferiore (quindi velocità inferiore) con miglior agilità (forse anche minor fatica); le inclinazioni degli arti, essendo più flesse, determinano la maggiore fluidità e la linearità del movimento (visto che la colonna vertebrale non flette). Gli esempi appena riportati rivelano un’importante anomalia: il setter inglese, che deve essere iscritto in un rettangolo peraltro corto, è un galoppatore al pari del Pointer che è iscritto in un quadrato. La cinognostica ufficiale assume la struttura nel rettangolo quale indentikit per il trottatore ed il quadrato per il galoppatore; questo è una conseguenza dell’intento di trasformare “l’entità complessa cane” in un modello matematico al quale possono essere applicate le leggi di statica e di cinematica ma non considera altre componenti, quali sistema ghiandolare e il rapporto peso-potenza. Un galoppatore deve avere un potente apparato di propulsione, una colonna vertebrale elastica e flessibile, un favorevole rapporto peso-potenza ed un sistema ghiandolare e nervoso adeguato. Il setter inglese possiede questi requisiti; la selezione ha trasformato questo canide (tronco in un rettangolo corto, posteriore ed anteriore ben angolati, avambraccio più corto del braccio) fino a farlo rassomigliare ad un felino (peraltro, quasi tutti ottimi galoppatori).
IL MOVIMENTO
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