VALUTAZIONE

ritenga la nascita di un campione frutto della fortuna e nient’altro! Ciò mi lascia perplesso. Nella condizione attuale anche la capacità di relazionare un soggetto (sia in campagna che nel ring di un’esposizione) risulta limitata; non voglio riferirmi all’uso di termini che a volte sono estranei al contesto cinotecnico (es. galoppo basculante), ma all’astrattismo con la quale ci si cala nella realtà della manifestazione cinotecnica: se questa è una prova di caccia pratica occorre richiedere prima l’azione di caccia poi animus agonistico; chi dimostrerà entrambi potra aspirare ai massimi livelli, ma chi dimostra di non possedere la prima qualità è un soggetto da non considerare. In egual modo, nell’ambito di una esposizione, occorre applicare sempre il concetto di bellezza funzionale e penalizzare tutti quei soggetti che denotano carenze strutturali delle parti anatomiche primarie.